L'architettura dei 'grachtenhuizen', la strana inclinazione delle case con trave e gancio per le carrucole, gli ex depositi e le tasse sulla larghezza delle case, quella sui fuochi a seconda del numero dei camini per cucinare, quella dei signori, per le donne di servizio. Le facciate e i rilievi scolpiti, le lastre, la forma a cartone arrotolato che li incornicia con i due lati curvi e riccioli lungo il perimetro. Gli ospizi con i loro magnifici cortili che servivano a dare un tetto alle 'donne sole', al di sopra dei 50 anni, povere, ma di condotta 'ineccepibile'. Oggi continua a vivere l'espressione del particolare stile di vita degli olandesi con le decorazioni delle moderne facciate e degli ingressi da parte dei krakers.
Nel punto di incrocio con il grande viale Nieuwezijds
Voorburgwal all'angolo, si può vedere una casetta con una strana inclinazione: non è
l'unica in città. Guardando in alto le facciate a campana, a collo e a beccuccio di alcune
case, si può vedere la trave col gancio al quale si appendeva la carrucola per tirare su
le merci, la trave che sporge nella parte superiore infatti serviva da paranco. A causa delle ridotissima
larghezza delle scale, per traslochi e trasferimenti, è necessario utilizzare le finestre; i mobili e le
scatole possono venire issati solo per mezzo di una carrucola.
Infatti, quando la merce veniva sollevata all'esterno con il paranco, l'inclinazione
teneva il carico discosto dalla facciata.
Infatti, la parte inferiore della casa, soprattutto quella dei mercanti, serviva spesso anche da luogo da
deposito o da bottega. Lungo la Spuistraat al numero 253 è possibile ancora ammirare due ex depositi
riconoscibili per le imposte in legno e le finestre ad arcate
Il magazzino nel passato era sempre parte integrante del progetto urbanistico della città. Oggi, molti di
quei canali sono stati riconvertiti in appartamenti, ma le persiane e le pesanti imposte di legno
denotano ancora la destinazione d'uso originale.
Il magione in alto di cui gli olandese potevano far sfoggio era anche più evidente dalla strada con una
casa ben inclinata e sebbene la il regolamento edilizio dell'epoca ne limitava a 2,5 cm. ogni metro, tale
normativa non fu proprio rispettata, tanto che molti, furono costretti a fissare degli sostegni in ferro
per ridurre il rischio di caduta del frontone o per impedire che la discesa dei mattoni una volta che si
fosse deteriorata la calce di mantenimento.
Sempre in facciata si può notare la "spia", uno specchietto che permette di sorvegliare la
strada dall'interno senza essere visti. E' così possibile controllare chi è alla porta e aprirla
elettricamente senza scendere la rapida scala.
La necessità di usare un paranco fu dovuta anche alla ridotta larghezza della scala, questa
particolare forma era una conseguenza del sistema di tassazione sulla casa, in passato ad
Amsterdam le costruzioni venivano tassate in relazione ed in proporzione alla larghezza
della facciata, più era larga la facciata e più si pagava, motivo per cui la maggior parte di queste
risulta estremamente stretta (3 finestre al massimo).
L'edificio più piccolo di tutta Amsterdam si incontra sul Singel al numero 7, e' poco più largo di una
porta robusta, facciate strette di case estese verso l'interno.
I frontoni di queste case sono tutti differenti, i proprietari potevano decorarli come piaceva loro. Si
faceva a gara nelle decorazioni delle facciate che, per la forma assunta nella loro parte superiore, sono
tuttora dette: a scale, a scala con sommità appiattita, a campana, a collo di bottiglia, (a volte
rialzata), a beccuccio e a cornice, queste ultime con varianti lussuose nelle stile Ludovico XV e XVI,
frontoni classici e ispirati al classicismo francese. Da quella a gradoni in mattoni, seguirono altri
profili, costituiti da una parte centrale in mattoni, rettangolare con ai fianche delle volute
ornamentali.
Aggiunte quali timpani, pinnacoli, occhi di bue e particolari decorazioni a forma di artiglio, servivano
a caratterizzare ulteriormente l'edificio. In alcuni periodi è esistita la tassa sui fuochi, che era più
o meno alta a seconda del numero dei camini, fornelli per cucinare e fuochi per lavorare presenti
nell'edificio. Si riscuoteva anche, fra l'altro, la cosiddetta "Tassa dei signori", in caso si
avessero donne di servizio.
I più possidenti commissionavano dei disegni particolari come rappresentazione della loro ricchezza,
altri si limitavano a quello che gli consegnava il tagliapietre, una semplice pietra da fronte che
venivano murate nel timpano.
Originariamente molte facciate ad Amsterdam erano in legno, c'erano inoltre comuni tetti di canne o con
copertura ad assicelle di legno disposte a scaglie. In seguito, per prevenire incendi e anche grazie al
benessere raggiunto nel "Secolo d'oro", case di questo tipo vennero modificate o completamente
ricostruite.
Amsterdam conta un numero imprecisato di singolari lastre scolpite inserite nelle facciate delle
case. Le più antiche risalgono al periodo che vide l'ascesa di questa città portuale e mercantile. Allora
non era ancora in uso la numerazione stradale e molta gente non sapeva leggere, le lastre a rilievo
fungevano perciò da carta da vista visiva. Naturalmente i rilievi scolpiti erano spesso
anche uno status-symbol. Le lastre ma anche dipinti in bassorilievo con rappresentazione di figure,
accompagnate a volte da testo, potevano avere diversi significati: per reclamizzare qualcosa, marchio o
segno indicativo della casa, espressione di fede religiosa, lastra commemorativa, a tema folcloristico o
mitologico, stemma araldico o col significato di motto.
Intorno al 1600 ci fu la moda il "cartouche", ossia quella forma a cartone arrotolato che
incornicia il rilievo scolpito è ha in genere due lati curvi e riccioli lungo il perimetro. Le lastre
scolpite con forma a nicchia. Un decreto comunale del 1623 stabilì lungo quali canali i commercianti in
pietra e gli scalpellini potevano esercitare il proprio mestiere. Comprensibile, se si considera che
queste attività erano molte rumorose e che i materiali ammassati davanti alla bottega procuravano
intralcio al traffico.
Infatti, alcune facciate conservano ancora dei "gevelstenen", lapidi incastonate nel muro che
indicano l'idoneità e la professione del proprietario. Esiste una collezione di "gevelstenen" al Museo Storico.
Delle 7000 case che sono state classificate monumenti storici, molte sono affacciate sui
canali. Si tratta delle grachtenhuizen la cui architettura è molto particolare.
Ogni casa è costruita su dei pali che sono profondamente interrati nel suolo (un tempo di legno oggi sono
stati sostituiti con altri di cemento).
Il bell'edificio ad angolo con doppia facciata a scala, nel punto in cui confluiscono il Bloemgracht, il
Brouwers e il Prinsengracht è Zandohoek che fu costruito nel 1641 per un artigiano che
fabbricava casse.
Ad Amsterdam, dall'inizio del 17° secolo fino al 1900, furono istituiti 51 ospizi. Di questi: sette sono totalmente scomparsi, e parte dei
rimanenti 44 è stato completamente rifatto. Gli ospizi, costituiti da case disposte attorno ad un
cortile interno, servivano a dare un tetto alle 'donne sole', al di sopra dei 50 anni,
povere, ma di condotta 'ineccepibile'. Il più delle volte per avere diritto a una di queste si doveva
appartenere ad una determinata fede religiosa (Riformata, Luterana, Mennonita, ecc.). Istituzioni simili
per uomini soli non esistevano, per coppie invece si'.
Questi ospizi in genere erano fatte costruire da persone ricche, spesso senza figli; come nel caso del
Van brandts Rusthofje, sul Nieuwe Keizersgracht 28-44. Non sempre i 'cortili' sono facili da
trovare in quanto tali, o facilmente riconoscibili dall'esterno. Hanno un ingresso sulla strada o lungo
un canale e si estendono quindi dietro altre abitazioni. Essi rappresentanto una delle prima forme di
assistenza agli anziani, e di case popolari. Un servizio di previdenza di una volta per persone anziane e
povere. La stanza della direzione, sita per lo più sul piano d'ingresso, è spesso di un lusso che è (era)
in stridente contrasto col carattere modesto delle abitazioni.
Visitando Amsterdam non colpiscono solo le caratteristiche case storiche sui canali, ma anche l'apposto
giocoso, originale e soprattutto colorato degli artisti e 'krakers' (giovani che occupano case
vuote). Gli uni e gli altri nel decorare le facciate e gli ingressi delle loro case esprimono il loro
particolare stile di vita. Nessuno ha da ridire, tranne forse i postini che qui più che altrove devono
impegnarsi un bel pò prima di riuscire a trovare la cassetta per la posta !