Le origini della pittura olandese, e la distinzione con quella fiamminga. I pittori olandesi più importanti dal XIV° al XVII° Secolo, cenni alla loro arte.
Il ritratto, la natura morta, la pittura d'interni, quella di genere e di paesaggio, sono i temi cruciali dell'arte olandese.
La sua grande tradizione, strettamente correlata alle vicessitudini storiche del periodo, ha avuto origine da quella fiamminga nell'età del primo rinascimento e del tardo medioevo.
Infatti, tra il Quattrocento e il Seicento, per effetto di una comune identità geografica, politica e culturale, la produzione artistica delle popolazioni olandesi e delle Friande, che all'epoca, ricoprirono un'area geografica più vasta di quella che oggi è costituita dall'attuale Olanda apparteneva ad un'unica tradizione e pienamente condivisa tanto da essere identificata globalmente come arte "fiamminga".
Successivamente, le divisioni politiche e religiose innescate dal passaggio da un dominatore all'altro, provocorono un processo irreversibile di differenziazione culturale tra Nord e Sud della regione e portarono dal Seicento in poi, ad una distinzione tra arte "olandese" e arte "fiamminga".
Tra le città olandesi, quella che oggi esprime la maggiore presenza di questa impronta del passato è Amsterdam, ricca di storia, d'arte e cultura: 6.800 costruzioni sono infatte classificate come 'monumenti storici', lo dimostrano i numerosi Musei. E' anche definita una delle più belle metropoli del rinascimento, per convincersi è sufficiente guardare i tre canali che sono stati tracciati dal 1612 e che prendono il nome di Herengracht, Keizersgracht e Prinsengracht.
Fu proprio qui al Tornante d'oro che i patrizi e gli armatori, i mercanti e i rifugiati fiamminghi, gli artigiani di Gand, Bruges e Anversa hanno lasciato i segni più evidenti della loro ricchezza e della loro sensibilità artistica.
Alcuni dei pittori olandesi più importanti del XIV°, XV° e XVI° secolo furono: Jan van Eyck (Maaseik, 1390/1400 - Bruges, giugno 1441), Jeroen Anthoniszoon van Aken, detto Hieronymus Bosch o Jeroen Bosch, ('s Hertogenbosch 1450 circa - Agosto 1516). Pieter Bruegel (ca. 1525 - 1569) pittore fiammingo conosciuto poi col nome di "Pieter Bruegel il Vecchio" per distinguerlo da suo figlio primogenito "Pieter Bruegel il Giovane". Un terzo pittore "Bruegel", ma questa volta di nome Jan, il Vecchio, fu il suo secondo figlio. Caratterizzarono lo stesso periodo storico: Cornelis Ketel (Gouda 1548-Amsterdam 1616) che nel 1566-67 lavorò a Fontainebleau, a Londra dal 1573 al 1581 come pittore di corte con il ritratto della regina Elisabetta e successivamente ad Amsterdam, per altri ritratti; Michiel Janz van Miereveldt (1567-1641), anche lui, dopo la pittura di genere e di soggetto storico o mitologico, fu un ritrattista che si distinse per l'adesione umana al soggetto, la scioltezza della pennellata e del colore, l'eleganza della composizione. Infine, non meno importante Frans Hals (ca. 1585-1666), che fu tra i massimi ritrattisti del tempo e che precorse il luminismo di Rembrandt.
Il XVII° secolo, definito "Secolo d'Oro" non solo per la politica, ebbe un riflesso anche per la pittura e diede origine a diversi noti artisti tra cui Carel Fabritius (Middenbeemster 1622-Delft 1654) che studiò con Rembrandt ad Amsterdam, subendone dapprima l'influsso. Nel 1650 ca. trasferendosi a Delft, aprì una scuola (fra i suoi allievi vi fu probabilmente Vermeer) che fu caratterizzata dalle ricerche prospettiche, spaziali e coloristiche. Pieter de Hooch (Rotterdam 1629 - Amsterdam 1684 ca.) dipigeva invece scene di genere, interni e cortili, anticipando il luminismo dello stesso Vermeer. E infine Jacob Van Ruisdael (1628 o 1629 o 1682) e il famoso Johannes Vermeer, più conosciuto come Jan Vermeer (31 ottobre 1632 o 15 luglio 1675), una figura che è sempre stata celata dal mistero; della sua vita e formazione artistica si conosce ben poco.
L' articolo è stato realizzato con la supervisione dell' arch. Vilma Torselli, appassionata ed esperta di Arte moderna che ringranzio per la preziosissima collaborazione.
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