Dopo il racconto di Ross, italiana che vive in Olanda da qualche anno, in cui descrive alcune sue riflessioni sul comportamento degli olandesi nei confronti degli stranieri, altre italiane discutono sulla base di quello che hanno vissuto. Chi ne apprezza i servizi e ne decanta la qualità discriminando i paesi di provincia dalle grandi città, chi invece esalta gli aspetti negativi generalizzando su tutto il territorio. Chi conferma le sensazioni di Ross, chi invece esprime il suo disaccordo. Anche se il tempo di permanenza è lo stesso per alcune, le esperienza sono comunque diverse, perchè sono diversi i periodi in cui hanno vissuto, chi è ritornato dall'Olanda da una decina di anni chi invece continua a viverci.
Alice: Io condivido pienamente quello che ha scritto Rossella. C'è l'Olanda e c'è Amsterdam. E poi anche Amsterdam stessa è piena di black school, scuole frequentate solo da arabi-turchi.
Anna: Ciao, io ho vissuto tanti anni in Olanda ma in una situazione completamente differente!!! In città come l'Aia e Rotterdam non si vivono queste esperienze. Ho trovato vere amicizie e nessuna discriminazione e ho un'enorme nostalgia. Certo vivere nel Twente lontano da tutto...probabilmente non parlando la lingua...Io ho potuto seguire la scuola pubblica all'Aia insieme a tutti gli extracomunitari ed è stata un'esperienza esaltante anche se passare dall'altra parte della cattedra spesso in banco affianco a ragazzini all'inizio non è stato facile ma poi il confronto con tante culture...Hai pensato di seguire una scuola comunale?
Ross: Purtroppo dobbiamo dimenticare l'immagine dell'Olanda progressista degli anni 70/80. Questo paese e i suoi abitanti sono diventati prevalenemente reazionari e conservatori. Pensate un attimo al fenomeno Verdonk. Pienamente d'accordo con Alice. C'è l'Olanda e c'è Amsterdam. Forse qualche sospiro di sollievo nelle città più grandi, ma non credo più di tanto.
Per Anna: la lingua la parlo discretamente. Ma non ci sono parole che possano squarciare certi muri, purtroppo.
Anna: Figurati... sai la situazione di Rossella sarà sicuramente asfissiante ma ho conosciuto situazioni di italiane che pur vivendo in una città come l'Aia, e piene di soldi per via del lavoro dei loro mariti all'EPO (Ufficio Brevetti Internazionale), si continuavano a piangere Roma. In Olanda la gente lavora di meno che da noi e tutti hanno un hobby. Sono sicuramente più 'provinciali' di noi, ma meno materialisti. Il razzismo che tanto mi scandalizzava all'inizio (mi scambiavano a volte per turca perchè giravo tutta intabarrata per il freddo e mi apostrofavano malamente...) era in effetti lo stesso di quello che viviamo qui adesso che ci sono così tanti extracomunitari (e questo lo noto sopratutto tra i banchi delle elementari di mia figlia). Ma l'apertura mentale è comunque in complesso maggiore e ti senti più libero. Il vero tremendo handicap dell'Olanda è il clima... Un vero schifo! Pioggia, vento e freddo sono la norma...quando c'è sole e caldo però si apprezzano al massimo. Non ho mai visto nessuno come l'olandese a godere seduto a un tavolino all'aperto... Oddio che nostalgia!!!
Scusa, Ross, mentre scrivevo non ho visto che hai mandato tu una risposta. Certo esiste Olanda e Amsterdam...l'ho sempre detto anche io ma al contrario di quanto intendi tu. Io infatti ad Amsterdam non avrei vissuto mai!!! Ora so anche che esite Olanda e Twente...e una condizione come la tua!!!
Il Twente è infatti forse la regione più arretrata.. Cmq il materialismo che vedo qui non l'ho mai visto da nessuna altra parte, sono stata molto spesso imbrogliata, ma preferisco non scendere in dettagli. Un popolo molto concreto, mercanti e affaristi, proverbiale la loro tirchieria. Per quanto riguarda il razzismo trovo che l'Italia sia molto più tollerante e ospitale. Qui appena sei diverso... Sei out.
Elisabetta (Chevere): Questo post meriterebbe d'essere incorniciato! Rossella ha pienamente colto la vera essenza dell'olandese e dell'olanda. E smentisco in maniera categorica che nelle grandi citta' come l'Aia o Rotterdam o Amsterdam o la stessa Leida, magnifica cittadina universitaria piena di giovani di tutte le nazionalita', si possa vivere meglio e che ci si possa sentire integrati. Anzi... l'integrazione che e' da sempre continua fonte di discussioni in parlamento qui, e' un vero problema. Ma non solo per i turchi o i musulmani, ma anche per gli europei in generale. Mai un'italiano, ma anche uno spagnolo, uno svedese... sara' integrato in questo paese.
Figuriamoci che se un bambino nasce in Olanda da genitori stranieri che risiedono qui, non puo' avere la cittadinanza olandese. La polizia e' una categoria da evitare accuratamente, potrei raccontare decine di episodi stupidi ma significativi. L'ultimo proprio sabato sera. Mia figlia (la grande che ora ha 18 anni) era ad una festa privata organizzata dalla scuola che lei frequenta. L'eta' compresa tra i 17 e 18 anni. Gli studenti che frequentano questa scuola (l'international school) sono figli spesso di diplomatici o di gente come noi che lavora all'estero a tempo determinato. Hanno un discreto grado di cultura ed educazione. Gli alcolici a questa festa erano vietati. All'uscita del locale alla fine della festa, si sono presentati decine di poliziotti che hanno strattonato e fatto cadere diversi ragazzi (tra i quali mia figlia) con l'unico scopo di rincorrere un suo compagno che aveva osato dire ad un altro studente una frase poco simpatica. Questo ragazzo e' stato preso, ammanettato e portato in prigione dove e' rimasto per una notte intera. Mia figlia non ha avuto conseguenze se non per il vestito da sera irrimediabilmente rovinato purtroppo. Ma si e' spaventata parecchio, cosi' come tutti gli altri suoi compagni che erano con lei. Posso quindi capire benissimo Rossella e il suo malessere.
Anna: Non so... io credo che poi ognuno ha la sua storia...sai quanti meridionali italiani arrivati a Milano raccontano cose analoghe? Non sto dicendo che quello che racconti non abbia valenza per me, tutt'altro... Io posso raccontare della mia esperienza durante la nascita del mio primo figlio (che ora ha 13 anni) in Olanda (Diaconesse Haus di Leischendam) e quello che è stato invece al San Raffaele di Milano (4 anni dopo)...Due cesarei con epidurale (cioè ero sveglia). Al San Raffaele mi hanno fatto una operazione magnifica tecnicamente perfetta (dopo una settimana ero già a fare i lavori di casa) in Olanda molto più scarsetti (mi ci è voluto un mese solo per rimettermi in piedi)...ma quale differenza umana! In Olanda ho avuto un parto che ricordo con molto piacere, circondata dalle premure di tutti, trattata come una regina (perfino, durante tutto il parto, c'era un infermiere maschio che data la mia agitazione si era preso come unica incombenza carezzarmi dolcemente la mano!) mentre al San Raffaele mi hanno immobilizzata come un salame (polsi legati...orribile per uno che è sveglio!!!) e parlottavano tra loro di cose tecniche come se io non esistessi proprio...(di fare entrare mio marito in sala parto manco a parlarne). Questo è solo un esempio(ma ne ho tanti)...e si vede che io non ero affatto Olandese(cioè ho un aspetto tipico italiano). Il calore con cui sono stata circondata nei momenti difficili dalla gente in Olanda non è minimamente paragonabile a quello che ho avuto qui (e io sono di origini napoletane estroversa e generosa, di calore me ne intendo)... Quella che all'inizio giudicavo '"tirchieria' ho imparato poi a considerarla in modo diverso...spendono poco perchè guadagnano meno...lavorano meno e sono meno consumisti. Quanti italiani hanno un hobby fuori dal lavoro che non sia spendere i soldi? Parliamo poi delle persone portatrici di handycapp? 'Mamma mia' mi dicevo appena arrivata 'quanta gente in sedia a rotelle c'è qui in Olanda'...poi ho capito che la gente in sedia a rotelle la vedevo perchè poteva uscire...qui se non hai l'uso delle gambe stai a casa! Ho girato con i bambini in carrozzina sia lì che qui...che differenza!!!! Parliamo poi degli anziani? delle persone sole? delle strutture sociali? A me avevano mandato un assistente sociale a casa per aiutarmi con il bambino piccolo che era stato segnalato dall'asilo come 'bambino difficile'...Questa (una donna sensibilissima) veniva settimanalmente gratuitamente a insegnarmi come rapportarmi con lui per stressarmi di meno (insegnava a me i trucchi quando lui non era presente!!!)...Non mi sentivo mai sola...qualcuno si preoccupava per me...per me come per tutte le altre donne olandesi...Nei rapporti sociali,l'iniziale diffidenza era subito vinta quando vedevano che cercavo di integrarmi...di capire il loro modo di vivere...le loro regole...le regole di un paese che mi ospitava e mi dava da vivere. E come me la mia amica tedesca, quella spagnola, quella americana, quella cinese, quella giapponese...(amica italiana? non ne ricordo di importanti...) La mia migliore amica in assoluto resta dopo tanti anni che sono tornata (non per mia scelta) a vivere in Italia una olandese...e io sono una che di amicizie ne ha davvero tante...Lei è per me come una sorella e so che mi potrò sempre fidare di lei. Ma le realtà non sono per tutti le stesse e forse anche lì le cose sono cambiate... Parlare di tolleranza verso gli stranieri per me oggi forse non è più così attendibile...ma potrei parlare quello che succede nella scuola elementare di mia figlia verso i figli delle donne equadoregne che ci fanno le pulizie...quello è sicuramente attuale!
Ross: Cara Elisabetta, contenta di sapere di essere stata compresa! Purtroppo l'integrazione è davvero difficilissima. Per quanto riguarda i portatori di handicap io credo che sia vero che possono uscire e hanno deambulatori modernissimi. Credo anche però che siano un popolo soggetto a più infortuni (vuoi per il clima, l'ostinazione a non coprirsi, l'uso della bici). In ogni classe ho almeno 2 alunni con problemi chi con un braccio ingessato, chi con le stampelle. In Italia me ne capitava uno ogni 5/6 classi. Qui è una costante. Che ne pensi? O sto in una scuola di sfigati?
Elisabetta: Cara Ross, non sai che piacere leggerti ogni volta e ritrovarmi in quel che scrivi. La prossima volta che decidi di 'prendere una boccata d'aria' allungati fino all'Aia. Saro' davvero contenta di poterti conoscere. Riguardo al fatto che ci sono tanti ragazzi infortunati... beh a parte le biciclette (le macchine ne falciano parecchie), gli sport che praticano (tipo hokey), l'umidita' costante ... io penso che dalle tue parti forse... l'incidenza degli infortuni e' altina. Coraggio pero'!
Cara Anna, ho letto il tuo commento e mi permetto di risponderti in merito alla sanita'. La mia esperienza olandese non e' affatto positiva in questo senso. In undici anni me ne sono capitate di cotte e di crude. A cominciare dalla piccolina che a tre anni per un mal di gola malcurato ha avuto l'artrite ed e' rimasta paralizzata per una settimana. Qui l'hanno curata malissimo tant'e' che sono dovuta correre in Italia. Alla grande non e' stata diagnosticata la mononucleosi nonostante avesse sintomi chiarissimi e di nuovo sono dovuta andare in Italia dove e' stata ricoverata ma ha perso 4 mesi di scuola l'anno scorso e ha corso il rischio di essere bocciata. Io stessa sono finita in ospedale perche' ho perso una bambina a sei mesi ed e' stata l'esperienza piu' traumatica e dolorosa. Se da una parte i medici e gli infermieri sono estremamente gentili purtroppo il rovescio della medaglia fa vedere una profonda incompetenza. Ti potrei raccontare dell'epidemia di meningite che ha ucciso piu' di 400 bambini e delle difficolta' di reperire il vaccino perche' non era obbligatorio. Parlando degli anziani... sai nel mio quartiere ci sono diverse case di riposo. Case lussuosissime dove ogni persona ha a disposizione un appartamento suo, con le sue cose, i suoi ricordi... ma non hai idea della solitudine. Non esiste la cultura dell'assistenza agli anziani come in Italia. Nessuno si prende in casa la mamma o la nonna. E la gente muore sola. A volte non riescono nemmeno a rintracciare i parenti. E i mobili e i ricordi vengono venduti alle aste. Riguardo alle amicizie... non ho particolari amici italiani (qui non so come mai ma ognuno si fa i fatti suoi, peggio che in Italia) ma ne ho tanti stranieri. Di olandesi ne conosco pochissimi e una in particolare per cui nutro profondo affetto e riconoscenza. Ma la mia esperienza e' ovviamente la mia. E ognuno ha il suo modo di vedere le cose. Certo.. quel che dici tu e' giusto. Tutti hanno un hobby fuori del lavoro, tutti viaggiano, nessuno ha la seconda casa ma quasi tutti hanno la casa di proprieta'. Seguono le regole e tutti sono tranquilli, sicuri che il paese si muove nella giusta direzione. Ma io continuo a pensare che l'olandese ha il cuore freddo anche se so che non si sputa nel piatto dove si mangia!
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